COPENAGHEN

Dal Palazzo di Rosenborg alla residenza reale di Amalienborg, dalla torre rotonda Rundetårn al parco dei divertimenti di Tivoli, fino all’incontro con la Sirenetta della fiaba di Andersen, ecco le informazioni utili e i suggerimenti alla scoperta della città

 

 


 

Copenaghen: informazioni generali

 

Tranquilla e silenziosa in certi momenti, vivace e incontenibile in altri. Si presenta così Copenaghen, capitale e città più popolosa della Danimarca, che sintetizza alla perfezione due realtà culturali che l’hanno caratterizzata attraverso i secoli, integrando la vitalità della città mercantile cresciuta su un gruppo di isole dell’Øresund, di fronte alla costa svedese, e la sobrietà nordica. La sua fondazione si fa risalire al vescovo-guerriero Absalon, nel 1167, periodo in cui aveva già raggiunto una certa prosperità grazie all’esportazione del pesce. Il senso del commercio è testimoniato dal suo nome: Køben havn significa, infatti, “porto dei mercanti”, nato in epoca vichinga.

Capitale della Danimarca dal 1443, la città si è affermata nel Cinquecento come polo dei traffici nel Mar Baltico, grazie alla sua posizione strategica. Di pari passo con le mire espansionistiche, Copenaghen ha accresciuto nei secoli la sua bellezza grazie all’opera di architetti olandesi, tedeschi e italiani, reclutati da re e aristocratici. Armoniosa e ordinata, ma anche aperta e scanzonata – il carattere danese è il più aperto del Nord Europa – la città alterna scorci più isolati a viali che invogliano al passeggio e a una gradevole sosta. Come il centralissimo Strøget, che si anima richiamando musicisti, pittori, artisti e la folla che si riversa per le strade. I tavolini dei ristoranti di Nyhavn, il porticciolo con le incantevoli facciate in stile, sono gremiti al tramonto, quando questo angolo di città diventa il punto di ritrovo per un aperitivo.

Al passo con le mode, Copenaghen offre al visitatore divertimento, attrazioni, vita notturna, ma anche natura e paesaggi indimenticabili, e si presenta traboccante di giovani e di bambini, colorata, moderna, accogliente, elegante e romantica. Lo fa con la stessa disinvoltura con cui nello spazio di pochi chilometri invita al sogno con le fiabe di Andersen, all’autorità con il Palazzo reale di Amalienborg o alla trasgressione nel sobborgo di Christiania, nato su una delle sue isole. Non occorre molto tempo per visitarla: tre giorni sono più che sufficienti per scoprire la città, passeggiando lungo i canali. E magari girando in bicicletta, come fanno praticamente tutti gli abitanti, anche in pieno inverno.

 

 


Copenaghen: i luoghi da visitare

 

Tutte le principali attrazioni sono facilmente raggiungibili a piedi, e la visita della Vecchia Copenaghen può essere concentrata anche in un solo giorno. La zona più antica comprende i quartieri delimitati da Kongenshave, Ørstends Parken, Rådhuset (il Municipio) e Christiansborg (sede del Parlamento). In queste vie, per la gran parte pedonali, si concentrano storia e cultura del presente.

 

Palazzo di Amalienborg. La famiglia reale di Danimarca risiede in un palazzo in stile rococò danese costruito nel Settecento e articolato in quattro edifici intitolati a Cristiano VII, Cristiano VIII, Federico VIII e Cristiano IX, attorno a un cortile con la statua equestre di Federico V, realizzata nel 1771 e considerata una delle più belle al mondo. I primi due palazzi, conosciuti rispettivamente come Palazzo di Moltke e Palazzo di Levetzau, sono visitabili. Nell’ala dedicata a Cristiano VII, la regina riceve gli ospiti (la bandiera issata indica che la sovrana è presente), in quella dedicata a Cristiano VIII si trova il museo della famiglia reale di Glücksburg. Ogni mattina alle 11.30 la Guardia Danese a cavallo parte dal Castello di Rosenborg, attraversa le strade di Copenhagen e arriva ad Amalienborg a mezzogiorno per il Cambio della Guardia, accompagnata dalla banda musicale quando la regina è a palazzo.

Palazzo di Christiansborg. Sull’isolotto di Slotsholmen, il palazzo da cui partono le Guardie a cavallo ospita organismi nazionali come il Parlamento, la Corte Suprema e gli uffici del Primo Ministro, ma è in parte destinato anche ad accogliere eventi e funzioni pubbliche della famiglia reale. Dalla sala del trono si accede direttamente alla balconata da cui vengono proclamati i sovrani danesi. All’interno del Salone Principale (la più imponente sala del Palazzo) si trova una pregevole raccolta di arazzi, molti dei quali ricevuti in dono dalla regina.

La Sirenetta. Muovendosi dalla piazza ottagonale di Amalienborg attraverso l’Amaliehaven si giunge sul lungomare che ha inizio dalla statua della celebre Sirenetta della fiaba di Andersen, il simbolo di Copenaghen, situata vicino al Kastellet, una cittadella con bastioni e fortificazioni. La statua bronzea di Edvard Eriksen venne commissionata da Carl Jacobsen, produttore della birra Carlsberg, al termine di una rappresentazione della fiaba di Hans Christian Andersen, come dono alla città. Nel 1913 venne sistemata sulla passeggiata del porto, dove festeggia il compleanno il 23 agosto in compagnia di centinaia di persone che arrivano per l’occasione.

Palazzo di Rosenborg. Residenza reale estiva fino al XVIII dove oggi sono custoditi i Gioielli della Corona danese e i Tesori Reali, ha il pittoresco aspetto di un castello, nello stile del rinascimento olandese. Il palazzo voluto da Cristiano IV e costruito nel Seicento è immerso in uno splendido parco, Kongens Have, il più antico della città, oggi parco pubblico molto frequentato. Alle spalle si trovano i bellissimi Giardini Botanici.

Black Diamond. Il curioso nome dato alla Biblioteca Reale (Diamante Nero) deriva dalla copertura sfaccettata in vetro e acciaio che riflette il cielo e il mare davanti al porto. Aperto nel 1999 come ampliamento della Biblioteca Reale, l’edificio è diviso in due da una vasta incisione attraverso cui la luce invade l’atrio, e che funge da collegamento tra le due sezioni della biblioteca e da trait d’union fra città e mare. Sul soffitto del Black Diamond si ammira un impressionante dipinto di Per Kirkeby che misura 200 metri quadrati. La libreria è sede del Museo Nazionale della Fotografia, che raccoglie oltre 50mila immagini; ospita inoltre concerti e rappresentazioni teatrali.

Torre circolare. Rundetaarn, così si chiama in danese, è il più antico osservatorio astronomico in Europa (attivo fino al 1861, ma ancora oggi utilizzato allo scopo). Da qui si osservavano gli astri fin dal 1642, quando Christiano IV lo fece costruire per continuare le ricerche astronomiche avviate dal celebre Tycho Brahe, morto nel 1601. Dalla piattaforma dell’osservatorio, che si raggiunge con un camminamento a spirale lungo il muro esterno, si gode di una meravigliosa vista sulla parte vecchia di Copenhagen.

Danish Design Centre. Progettato da Henning Larsen, il celeberrimo architetto che ha firmato anche la Copenaghen Opera House, venne aperto nel 2000 per ospitare due raccolte permanenti e varie mostre temporanee. Oltre alle opere, vale la pena visitarlo per apprezzarne l’eleganza della struttura e la bellezza delle facciate. Negli spazi del Café Dansk, arredati con mobili eco-sostenibili, si possono gustare le tipiche tartine danesi, o smørrebrød.

Royal Opera House. Lo straordinario edificio moderno che si estende su 41mila metri quadri distribuiti su 14 piani (cinque dei quali sotterranei) venne donato al popolo danese dalla Fondazione A.P. Møller e Chastine McKinney Møller. All’interno del complesso in pietra e marmo si trovano sale per musica, teatri per balletto, prosa e opera; la Copenaghen Opera House è stata disegnata dall’architetto Henning Larsen con il contributo di molti artisti danesi.

Marmorkirken. Detta anche la Chiesa di Marmo, è uno dei monumenti più iconici di Copenaghen, riconoscibile dalla sua cupola verde. È la più grande del suo genere in Scandinavia.

Vor Frue Kirke. La cattedrale di Nostra Signora è il principale luogo di culto luterano della città. È per fondazione tra le più antiche chiese della capitale, ma dopo distruzioni e ricostruzioni è stata inaugurata nel 1829, ornata all’interno di sculture di Bertel Thorvaldsen.

 

 


 

I musei di Copenaghen

Galleria Nazionale. Il più importante museo danese ospita nelle sue sale pregevoli collezioni di arte nazionale e internazionale. Lungo un percorso che si dipana su sette secoli, oggetti d’arte, fotografie e mezzi di comunicazioni illustrano la storia dell’arte fino alle produzioni contemporanee. Di massimo interesse sono i reperti preistorici e delle antiche civiltà nordiche. Una sezione, con opere d’arte poste alla loro altezza, è dedicata ai bambini che sono lasciati liberi di anche di giocare.

Ny Carlsberg Glyptotek. Il museo che ospita in due dipartimenti distinti opere d’arte antica e moderna venne fondato nel 1888 dal famoso birraio Carl Jacobsen. Nella sezione di arte antica sono esposte opere egiziane, greche, etrusche e romane, mentre in quella moderna si possono ammirare dipinti e sculture di scuola danese, oltre ad alcuni quadri impressionisti e a una raccolta di opere di Gauguin, di bronzi di Degas e di sculture di Rodin.

Designmuseum Danmark. Una delle visite da non perdere riguarda il museo del Design, in cui si ammirano i lavori di architetti e designer danesi come Poul Henningsen, Kaare Klint e Arne Jacobsen. Dai grandi progetti alla vita quotidiana, la creatività degli artisti danesi ha una forte impronta caratteristica. Gli oggetti più originali della produzione nazionale (disegni industriali, vetri, tessuti) sono riprodotti e in vendita presso il negozio del museo.

Cisternerne Museum of Modern Art Glass. Non distante dallo zoo, i sotterranei del parco di Søndermarken nascondono a uno sguardo frettoloso un singolare museo che merita di essere individuato e visitato (portandosi una felpa: la temperatura non supera mai i 9 gradi). Per riconoscerlo bisogna cercare le due piramidi di vetro poste all’ingresso delle antiche cisterne che contenevano i milioni di acqua potabile consumata dalla città e nelle quali non arrivava mai la luce del giorno. Proprio questa oscurità è parte del suo fascino: le opere di vetro esposte nel museo sono illuminate artificialmente e il contrasto tra le pareti grezze di granito su cui si stagliano e i colori vividi delle opere è davvero unico.

 

 


 

Curiosità da scoprire a Copenaghen

Amager Bakke – CopenHill. Inaugurata nell’ottobre 2019 è una pista artificiale da sci sul tetto del termovalorizzatore di Copenaghen, nel centro della città, di fronte al mare. L’impianto di Amager Bakke – CopenHill nel 2017 ha sostituito il vecchio termovalorizzatore cittadino. Una complessa opera ingegneristica capace di bruciare 400.000 tonnellate di rifiuti all’anno, lasciando fuoriuscire dalle sue ciminiere solo vapore acqueo, con i filtri che trattengono tutte le polveri e i fumi. Fornisce elettricità a 62.500 abitazioni ed acqua calda a 160.000. Sul tetto è stato creato un pendio lungo 200 metri, sul quale è stata realizzata una pista da sci larga 60 metri con fondo in plastica che permette di sciare tutto l’anno, anche in assenza di neve. Un ascensore e uno skilift permettono agli utenti di risalire. La struttura può accogliere fino a 200 sciatori. Intorno alla pista sono stati piantati alberi e realizzati sentieri per jogging e mountain bike e aree picnic. Sul lato più alto dell’impianto c’è una parete artificiale d’arrampicata alta 85 metri, la più alta del mondo. In più, c’è una grande caffetteria con vista sul porto e un ampio parcheggio, utilizzabile anche per eventi di pattinaggio.

 

 


 

 

Quartieri a Copenaghen

 

Nyhavn. L’animato vecchio porto di Copenaghen in realtà porta un nome che significa “nuovo porto”: Nyhaven, cioè New Haven in inglese. Nacque nel 1671 per accogliere le navi cariche di merci che arrivavano dai territori lontani e ben presto divenne affollato di birrerie e locali in cui i marinai incontravano donne di piacere. Un’attenta opera di risanamento lo ha riscattato dal degrado e oggi è uno dei suoi poli più pittoreschi e frequentati, vivace zona di caffè e locali, ristoranti alla moda. Tra le case superstiti, la più antica risale al 1681 ed è ancora visibile al n. 9; al n. 20 si trova una delle dimore in cui visse Hans Christian Andersen (abitò anche al n. 67 e al n. 18) e dove scrisse alcune delle sue celebri fiabe (Nyhavn 1-71).

Christiania. La “città libera” è sicuramente una delle principali attrattive di Copenaghen: incuriosisce e richiama per una visita anche chi non ne condivide lo spirito anarchico e alternativo. Venne fondata nel 1971 da un gruppo di ragazzi che aprì un varco nella recinzione attorno alle caserme di Bådmandsgade, vi si installarono e ribattezzarono l’area “Pusher street”, trasformandola in un centro di libero smercio e consumo di droghe leggere. Attualmente Christiania è stata sottoposta a un processo di “normalizzazione” avviato nel 2004 in seguito al quale “Pusher street” è stata per un periodo chiusa; tuttavia il quartiere mantiene ancora il suo caratteristico aspetto e non mancano le criticità. Vi risiedono un migliaio di persone e i visitatori sono ben accetti nei ristoranti ecologici, nelle botteghe artigianali, nelle gallerie o negli spazi musicali, purché non scattino fotografie. Il consiglio è quello di fare una visita guidata (in inglese e danese) organizzata con i residenti (Bådsmandsstræde 43).

Ørestad. È una zona relativamente nuova della città, un esempio di design all’avanguardia grazie alle abitazioni costruite sulla base dei progetti vincitori di un concorso di architettura internazionale nel 1994. Perfettamente collegata alla Stazione Centrale, merita una visita anche per la presenza di cinque piscine all’aperto nel verde. Ennesimo esempio di modernità, natura e sostenibilità tipiche del Paese.